Il fondatore

Ennio Asinari nacque il 21 gennaio 1932 a Commessaggio, un piccolo paese rurale della provincia di Mantova, in una cascina che portava il nome di "Santa Maria seconda". Un auspicio o un fortuito segno del destino, considerando l'incontro con la fede fin dai primissimi anni di vita, culminato con una sentita vocazione, in terza media. Entrò in Seminario il 1 ottobre 1946, un cammino intenso, rigoroso, di diligente formazione e disciplina, che lo forgiò nel carattere e nello spirito. 

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Concluso il percorso per divenire sacerdote, la prima nomina arrivò a settembre 1957 e don Ennio fu inviato a Pomponesco (MN), in appoggio a un anziano arciprete. Fu, anni dopo, in quel contesto che, negli anni Settanta, prese avvio il gruppo zonale di giovani "Vocazione e profetismo nella Chiesa", embrione dell'attuale "A Passo d'Uomo".

A Pomponesco don Ennio si occupava di bambini e ragazzi presso l'oratorio maschile, si inserì nei contesti educativi scolastici ed era integrato nel vivere quotidiano della sua gente. Là, inoltre, ebbe modo di conoscere Ida Ines Formis, sua amica e collaboratrice fidata, con la quale condivise esperienze culturali di rilevante importanza e progetti di ricerca e conservazione.

 

Nel 1964 gli fu affidata la parrocchia di Casaletto, ove rimase per diciassette anni, un paese poco lontano dall'amata Pomponesco. 

A Casaletto diede vita a una tradizione rivoluzionaria per l'epoca, che fin da subito mise in luce tutta la sua libertà di pensiero: i presepi tematici. Ogni Natale, don Ennio allestiva in chiesa una Natività che fosse portavoce non solo della nascita di Cristo ma anche spunto di riflessione verso tematiche sociali, d'attualità; chi entrava si sentiva parte attiva di quel prodigio ed era invitato, uscito dal luogo sacro, a divenire testimone. Inoltre, fu promotore del Grest in estate e del doposcuola. In quegli anni, fondò una radio, oggi nota come RadioCircuito29. Istituì, inoltre, una scuola di teologia per laici nel 1978.

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Gli anni Ottanta furono, per don Ennio, un periodo di grandi cambiamenti e intuizioni che segnarono il corso della sua vita, facendolo entrare nella leggenda.

Venne, infatti, designato come parroco di Sabbioneta, in provincia di Mantova, ma si rivelò un incarico non semplice, agli albori, data la mentalità conservatrice di tanti fedeli. Tuttavia, col tempo, quella parrocchia fu anche fonte di enormi soddisfazioni, di crescita umana, comunitaria e culturale.

Oltre all'avvio del centro culturale "A Passo d'Uomo" con una veste ufficiale, da annoverare fra le opere sabbionetane si ricordano l'allestimento del Museo d'Arte Sacra, il rinvenimento della tomba del duca Vespasiano Gonzaga e la vicenda del Toson d'Oro, un prezioso gioiello con rimandi mitologici, storici e onorari, l'allestimento di una biblioteca privata, pregiatissima, la messa in sicurezza di documenti d'archivio e opere d'arte attraverso restauri, l'organizzazione di importanti meeting e convegni. 

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Nel 2008 don Ennio comunicò il suo ritiro dall'attività di arciprete, tuttavia rimase a disposizione della comunità e si dedicò alla ricerca storica, esaltando, attraverso le Edizioni A Passo d'Uomo, le peculiarità del territorio mantovano, con uno speciale occhio di riguardo a Sabbioneta e alla voce della sua gente. 

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Morì a Sabbioneta il 25 febbraio 2023.

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